lunedì 14 novembre 2011

Untitled1

E ritorno a scrivere, dopo del tempo che non lo facevo.
Forse i miei assillanti pensieri erano in vacanza, ma adesso sento che tornano più pressanti di prima. In realtà non credo di aver niente da dire questa sera.
In sottofondo i Wolves In The Throne Room creano un'enorme bolla di sapone intorno a me. Purtroppo la mia negatività la scurisce e rimango intrappolato in questa sorta di limbo dove la malinconia mi sventra.
Tante strade si aprono davanti ai miei occhi, ma io non so scegliere, resto lì, fermo a questo grande bivio, incapace di vivere. Intanto milioni di anime mi passano accanto, imboccano strade, mentre io resto indietro, sento che sto perdendo inutilmente tempo, ma non riesco a reagire con forza una volta per tutte, mi scoraggio, mi accontento.
Tiro i remi in barca, lascio che la corrente mi trasporti dove meglio crede, più tardi potrò sempre dare la colpa al destino se il posto in cui la barca si incaglia non mi aggrada. Il cielo è nero, le nubi coprono ogni raggio di luce, sprofondo in un vortice di inquietudini, non mi faccio domande. Oramai tutto è piatto, non esiste più niente che io possa definire anormale, prendo quello che viene, le cause non sembrano interessarmi neanche più.
Stringo le gambe al petto, sento che il respiro si fa più affannoso. Piano piano una lacrima cerca di evadere da questa prigione di malessere ma io la trattengo, quasi temo che qualcuno la veda, che qualcuno venga a salvarmi. Rimangio i miei tormenti e cerco di tenerli più lontani possibili dal nucleo della mia mente. Li seppellisco in fondo alla mia anima da dove fra qualche tramonto riaffioriranno tornando nuovamente ad impregnare il mio foglio bianco di un inchiosto nero malato.

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