Aspettative deluse mi svuotano
e mi ritrovo con il fiato corto
a soffocare speranze
che mi schiacciano come lamiere fredde e sporche.
Le palpebre ricadono ancora una volta
sotto il peso dei colpi delle illusioni svelate.
Le mani intorpidite tremano,
lo stomaco sembra pronto a rigurgitare
un fiume di lava.
Rantolo, cerco rifugio nel riposo,
ma il mio supplizio
non ha da finire così precocemente.
Ripercorro dolci corridoi mnemonici
nel vano tentativo di portare un po' di sollievo
al mio spirito.
Mi faccio forza, respiro profondamente
il cuore rallenta
la presa dell'angoscia si fa più tenue,
ma è un attimo perché ricado subito
nella mia inquietudine.
Le lacrime sembrano edulcorate
rispetto all'amarezza che con la forza
ha preso possesso del mio centro emotivo.
Mi tormento, alzo bandiera bianca,
il tempo scorre ed il sonno
giunge infine a rapirmi.
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