martedì 31 gennaio 2012

Il teatro degli orrori - Il mondo nuovo


Tracklist:

1. Rivendico
2. Io cerco te
3. Non vedo l'ora
4. Skojpe
5. Gli Stati Uniti d'Africa
6. Cleveland - Baghdad
7. Martino
8. Cuore d'oceano
9. Ion
10. Monica
11. Pablo
12. Nicolaj
13. Dimmi addio
14. Doris
15. Adrian
16. Vivere e morire a Trieste


sabato 28 gennaio 2012

Sul mare

Di fronte all'estensione
apparentemente infinita del mare
i miei pensieri si espandono
oltre gli orizzonti abitudinari,
ed è difficile indirizzarli
verso lidi azzurri e sereni,
come il cielo che mi sovrasta.

Nel frattempo,
un gabbiano,
riscaldato dai raggi del sole,
lotta con tutte le sue forze
contro il vento
che soffia a suo sfavore.

Poco più in là,
un surfista
danza sulle onde del mare
che scorre imperterrito
come il tempo.

E cala lentamente la sera,
ed io torno in me stesso,
nella mia prigione di carne
incapace di contenere il mio spirito.

mercoledì 25 gennaio 2012

Discorso finale Scrubs

La fine delle cose non è mai semplice.
L'ho sempre visualizzata così tanto nella mia testa che non sarebbe mai stata all'altezza delle mie aspettative, e alla fine ne sarei rimasto deluso.
Non sono neanche sicuro del perché mi importi così tanto di come le cose finiranno, qui.
Penso sia perché tutti noi vogliamo credere che ciò che facciamo sia molto importante, che la gente tenga stretta ogni nostra parola, che a loro importi ciò che pensiamo.
La verità è che... ti puoi considerare fortunato se qualche volta riesci a fare in modo che qualcuno, chiunque, si senta un pochino meglio.
Dopodiché sta tutto alle persone che lasci entrare nella tua vita.
E non appena la mia mente andò alla deriva verso i volti che avevo visto qui, fui rapito dai ricordi dei miei familiari... dei colleghi... degli amori perduti. Anche quelli che ci hanno lasciato, arrivarono tutti insieme come un'ondata di esperienze passate insieme.
Ed anche se mi dava una sensazione di calore e sicurezza, sapevo che doveva finire.
Non è mai un bene vivere nel passato troppo a lungo.
Per quanto riguarda il futuro, grazie a Dan, non faceva più così paura...

Poteva essere qualsiasi cosa io volessi.

lunedì 23 gennaio 2012

CCCP Fedeli Alla Linea - Stati di agitazione




Stati di agitazione
Stati di agitazione
Stati di agitazione in corpo, nella testa
occhi infossati, lucidi
noie con il respiro
mi si accelera il fiato
eppure sono vivo
stati di agitazione
stati di agitazione
stati di agitazione tra le idee, sulla pelle
devo tenermi su, devo essere presente
va meglio, peggio, va meglio, peggio, va meglio, peggio
qualcosa più di niente
qualcosa più di niente
stati di agitazione in me nelle mie vene
stati di agitazione e mai niente di più
e mai niente di più
e mai niente di più
e mai niente di più

giovedì 19 gennaio 2012

Il vino triste

La fatica è sedersi senza farsi notare.
Tutto il resto poi viene da sé. Tre sorsate
e ritorna la voglia di pensarci da solo.
Si spalanca uno sfondo di lontani ronzii,
ogni cosa si sperde, e diventa un miracolo
esser nato e guardare il bicchiere. Il lavoro
(l’uomo solo non può non pensare al lavoro)
ridiventa l’antico destino che è bello soffrire
per poterci pensare. Poi gli occhi si fissano
a mezz’aria, dolenti, come fossero ciechi.
Se quest’uomo si rialza e va a casa a dormire,
pare un cieco che ha perso la strada. Chiunque
può sbucare da un angolo e pestarlo di colpi.
Può sbucare una donna e distendersi in strada,
bella e giovane, sotto un altr’uomo, gemendo
come un tempo una donna gemeva con lui.
Ma quest’uomo non vede. Va a casa a dormire
e la vita non è che un ronzio di silenzio.
A spogliarlo, quest’uomo, si trovano membra sfinite
e del pelo brutale, qua e là. Chi direbbe
che in quest’uomo trascorrono tiepide vene
dove un tempo la vita bruciava? Nessuno
crederebbe che un tempo una donna abbia fatto carezze
su quel corpo e baciato quel corpo, che trema,
e bagnato di lacrime, adesso che l’uomo
giunto a casa a dormire, non riesce, ma geme.

- Cesare Pavese -

martedì 17 gennaio 2012

David Grossman

Cala la sera, la pioggia ristagna nell'aria e io ti scrivo.
Talvolta c'è un foglio sotto la penna, ma la maggior parte delle volte no.

lunedì 16 gennaio 2012

Adolescents - No Way




No class, no job
I'm just a victim of society a slob
No ass, no head
I gotta go home and jack off instead

No mind, no kind
My brain is jelly and my memory is blind
No way, no way
I cannot live in a world this gay



venerdì 13 gennaio 2012

Evidentemente Alcide faceva evoluzioni nel sublime come se fosse casa sua, per così dire con familiarità, dava del tu agli angeli,'sto ragazzo, e aveva l'aria di niente. Aveva offerto quasi senza un dubbio a una ragazzina vagamente apparentata anni di tortura, l'annichilimento della sua povera vita in quella torrida monotonia, senza condizioni, senza mercanteggiare, senz'altro interesse che quello del suo buon cuore. Offriva a quella ragazzina lontana tanta tenerezza da rifare il mondo intero e questo non si vedeva.
S'addormentò di colpo, alla luce della candela. Finì che mi alzai per guardare bene i suoi tratti alla luce. Dormiva come tutti. Aveva l'aria proprio normale. Però non sarebbe poi tanto male se ci fosse qualcosa per distinguere i buoni dai cattivi.

- Louis-Ferdinand Céline -

martedì 10 gennaio 2012

Salii in ascensore, mi accostai al tramezzo di vetro. Ci saranno stati un centinaio di neonati, che urlavano.
Li udivo attraverso il vetro. Senza tregua. Nasci piangendo. La nascita. E poi la morte. A ognuno tocca. Entriamo dentro soli e usciamo fuori soli. E molti di noi, la maggior parte, viviamo soli, spaventati, vite incomplete.
Una tristezza senza pari discese su di me. A veder tutta quella carne appena nata che doveva morire. A osservare tutta quella vita che si sarebbe a poco a poco trasformata in odio, in demenza, in nevrosi, in stupidità, in terrore, in omicidio, e infine in nulla... nulla in vita e nulla in morte.

- Charles Bukowski -

domenica 8 gennaio 2012

Nerorgasmo - Freccia









Credi che lo farai presto
Presto forse già domani
Forse troverai il coraggio
Fatto tutto con le tue mani
Che la forza possa tornare forse è meglio rimandare
Venti venticinque anni
Venti ventisette anni
Venti ventinove anni
Che la forza possa tornare forse è meglio rimandare
Ma chi rimane si trova nulla nelle mani
Tranne il ricordo di quello che non c'è già più
E tu che cercavi una fine mai compiuta
Avvolgiti nel vuoto dei tuoi anni senza età
Senza un inizio senza una fine
Succhiando nel vizio di chi rifiuta di soffrire
Restiamo sul vago dove tutto è uguale al nulla
Passi un altro giorno passi pure un altro anno
Basta solamente che le mie distrazioni
Seppur laceranti non lascino mai interruzioni
Cerco la forza per tirarmi fuori
Cerco la fede per non cadere più domani
Cerco un varco tra i miei pensieri chiusi
Cerco un varco tra i miei pensieri chiusi
Ma mai più di sogni ormai non ce n'è più
Ma mai più di voglia ormai non ce n'è più
L'unica speranza è coltivare la costanza
Ma mai più di sogni ormai non ce n'è più
Sono briciole di gioventù
Ultima energia la forza per buttarsi via.


lunedì 2 gennaio 2012

Sensazioni di due viaggiatori

Scivola veloce sul pelo dell'acqua
la piccola imbarcazione in mezzo al mare,
il viaggiatore che la occupa,
disteso su di essa, guarda la luna e le stelle,
testimoni maestose dell'esistenza.
Nuvole grigie coprono a tratti
la luce rossastra della luna,
ma il viaggiatore non si dispera,
sa che dovrà solamente aspettare
per poter godere nuovamente della luce,
che qualche istante prima
incendiava le micce dei suoi pensieri più profondi.
Scivola veloce il tempo sul pelo dell'esistenza,
in alto su quella luna,
un viaggiatore, disteso a sua volta,
fantastica guardando la terra,
i meravigliosi colori di essa,
pensa alla vita, all'essere,
e un brivido pervade il suo corpo,
finché un sapore dolce-amaro riempe la sua bocca.
I due viaggiatori sospirano e sorridono allo stesso tempo
e in cielo nasce una nuova stella.